Ristorante storicodi gusto

Solo un ristorante storico può portare la storia in tavola!

VI secolo d.c.

Ogni viaggio ha un inizio, il nostro primo passo è lontano lontano…

Un imperatore, seduto sul trono a Costantinopoli, culla il sogno di ricostruire l’Impero caduto. Giustiniano e Teodora con i loro due due generali; Belisario prima, Narsete poi a compiere l’impresa. Ripresa l’Italia e l’occidente è lo stratega armeno a concepire il “Limes Narsetiano” a difesa dell’impero a nord. Attorno al 565 l’incarico al Magister Militum Francione di fortificare l’isola comacina e chiudere i valichi alpini presidiando il lago, li davanti. I Romani d’oriente parlano greco, e la “Taberna”  del loro arroccamento “Rokè” è il luogo dove tu siedi, miracolosamente giunta, quasi inalterata sino a noi. L’antica sala di Governo della cittadella fortificata risuona ancora delle urla dei soldati imperiali, greci, illiri, siriani, eruli  mentre difendono la rocca dagli assalti dei barbari di Autari, fino al 588 ultima fortezza romana, ultimo baluardo dell’impero di Maurizio ad arrendersi, a consegnare anche la sala della sua Taberna agli invasori longobardi. La stessa che custodisce da allora, inalterato nei secoli, dimenticato nella sua origine il nome “Governo” dell’arroccamento degli ultimi romani d’oriente tra le alpi. 1.200 anni dopo Francesco Bazzoni incide qui, nel granito il suo nome. Ora Tu siedi nelle sale dove Silvio Pellico trovava rifugio e dialogava di grandi sogni e ideali con Giunio Bazzoni il poeta,  Odoardo Bonelli il carbonaro sardo e gli osti di casa Bazzoni. Qui, dove Silvio Pellico passò la sua ultima notte di libertà prima dell’arresto al rientro a Milano, assapora il gusto intenso della vita. Come ogni grande Amicizia, anche la loro era sancita alla tavola imbandita, dai vini di Lezzeno, dal cibo del lago, dai grandi sogni di uomini che volevano far risorgere l’Italia. Oggi come allora, godi della semplicità di un tagliere di salumi e formaggi sotto il pergolato del giardino. Ammira la bellezza del nostro lago sorseggiando i tuoi vini, che noi ti abbiamo custodito accuratamente nello scrigno della cantina che fu fortezza di Costantinopoli, per gustare la tua arte di vivere. Rivivi la semplicità della vita dei nostri padri, in un angolo di paradiso, alla tavola di un Ristoro di 1.500 anni fa, miracolosamente dimenticato dal Tempo.

1801

Quel che la storia lascia non viene mai perduto…

1521, esattamente a mezzo millennio fa risale la prima notizia documentata di un Bazzone in quel di Lezzeno. Fatta fortuna con i commerci sul lago, tra il nord Europa e la ricca Milano, con l’avvento delle “Nuove Idee” rivoluzionarie e illuministiche, i Bazzoni traggono giovamento dalla Repubblica Napoleonica prima e dall’avvento del Regno d’Italia con a Re Napoleone poi, divenendo importatori di generi coloniali per il regno. Sono gli anni dell’amicizia con il bellagino d’adozione Francesco Melzi d’Eril, anni che li portano ad acquistare e ristrutturare dai Conti Silva l’antico nucleo originario del paese, il piccolo “Castrum” romano rimaneggiato nei secoli e rimasto in uso solo come Osteria e locanda.
Un ristorante storico, incredibilmente passato attraverso guerre e distruzioni, fortunatamente dimenticato e perso su uno scoglio raggiungibile solo via acqua. La datazione d’acquisizione certa risale all’incisione “1801” nella volta in granito del portone d’accesso. Oltre alle iniziali dell’Oste dell’epoca Francesco Bazzoni.
Di vive simpatie carbonare, nel 1820 il successore Tadeo diviene punto di riferimento per i numerosi aderenti al movimento libertario. Amico di quell’Odoardo Bonelli, imprenditore sardo che viene ad impiantare un misterioso stabilimento per estrarre dalla legna spiriti, acidi e sali, copertura della sua vera attività di alto esponente della nascente carboneria. Quindi i simpatizzanti di tale movimento trovano in questo paese isolato sul lago, ad un passo dai confini elvetici, rifugio sicuro dopo la restaurazione e l’insediamento delle milizie asburgiche in tutto il lombardo-veneto.
Durante i primi moti del 1820, Silvio Pellico stesso trovò qui rifugio, dormendo sotto una botte le sue ultime notti di libertà, ironia del fato, tra le mura dell’ultimo riconquistato lembo di Impero di Giustiniano, prima del suo arresto il 13 ottobre 1820 a Milano e della sua detenzione ai Piombi di Venezia e allo Spielberg.

Ristorante storico - 1801
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1913

Abbracciamo la Belle Epoque

Con l’unità d’Italia e la costruzione della prima carrabile da Como a Bellagio nel 1913, l’oste del tempo, Francesco Bazzoni, direttore dello stabilimento della fornace dei Ponisio e sposo della di loro figlia, edificò a bordo strada, la nuova trattoria arricchita da particolari liberty.
Integrando ed espandendo in parte il vecchio nucleo originario, potè godere della prossimità alla chiesa Parrocchiale, al palazzo municipale, alle poste, all’attracco della navigazione lariana e negli anni a venire, a farmacia, negozi e banca del paese.
Durante le due guerre e il periodo del boom economico l’Osteria del Governo si conferma ritrovo della popolazione lezzenese e meta di brianzoli e milanesi alla ricerca di una cucina genuina e locale basata su pesce di lago e piatti tipici Lombardi, sotto la guida di Anna Maria e dell’entusiasmo di Francesco che la conducono fino al termine degli anni 80.

2019

Ritorno al Governo

Qualche anno fa Pietro Giuseppe Bazzoni, settimo discendente diretto del fondatore, spinto dalla curiosità dei figli ha rimesso mano a quanto in questi muri era celato. Ogni angolo, ogni cassetto, ogni anta di armadio, ogni dimentica cassa conteneva tutta la storia, miracolosamente intatta, di quel passato: dal 1801 ad oggi, riemerso in oggetti e documenti, stampati e fotografie dell’epoca.
Ne è scaturita una passione e un desiderio di ridar luce alla vocazione antica e mai sopita di queste mura cosi magiche ed accoglienti.

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